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LuisaViaRoma, avviata la procedura di composizione negoziata della crisi; debito da €30 mln con perdita di €39.7 mln


La riorganizzazione di LuisaViaRoma prenderà forma con l’attivazione di misure protettive e cautelari, insieme all’avvio di una composizione negoziata della crisi.

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Il CEO di LuisaViaRoma Tommaso Maria Andorlini comunica che l’iter è stato avviato e i dialoghi sono già partiti. Da quanto emerge dalla documentazione ufficiale, l’AD avrebbe incaricato gli avvocati di un noto studio legale di Milano di rappresentare e tutelare la società attiva nell’e-commerce – controllata dal fondo Style capital di Roberta Benaglia – nell’ambito della “conferma e/o modifica delle misure protettive e, all’occorrenza, di adozione dei provvedimenti cautelari”, come previsto dall’articolo 19 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. 

Ardolini, lo scorso mese, aveva motivato la chiusura della sede milanese per una riorganizzazione strutturale con obiettivo “la messa a fuoco sul core business”, ricollocando i 22 dipendenti come “parte di questo processo”.

L’azienda di moda e lusso ha chiuso il 2024 con ricavi per €310 milioni e, recentemente, ha avviato un processo ordinario di ristrutturazione del debito pari a €30 milioni; “lo stock di debito è”, secondo il CEO, “molto limitato in confronto ai fatturati dell’azienda”. Il risultato di bilancio del 2023 ha segnato una perdita di €39.7 milioni.

La composizione negoziata della crisi, ovvero l’ex concordato preventivo, ha l’obiettivo di prevenire il peggioramento della situazione economico-finanziaria ed evitare il fallimento. La procedura, introdotta nel 2021, è stata promossa dalla Camera di Commercio, pensata per aiutare le aziende in temporanea difficoltà a individuare gli strumenti utili per avviare un confronto con i principali creditori sul riscadenziamento del debito. A questa misura hanno fatto ricorso diverse aziende del settore moda, tra cui Trussardi, Furla e Pinko, registrando esiti positivi.

Le parole di Tommaso Maria Ardolini

Il CEO di LuisaViaRoma, Tommaso Maria Ardolini, ha dichiarato: “Noi di base abbiamo bisogno di trattare con le nostre controparti finanziarie, non con i fornitori di merce. Questo tipo di procedura in assoluta continuità non è assoggettata a nessuna procedura concorsuale, perché di fatto l’azienda rimane di gestione totalmente indipendente. La Camera di Commercio ha nominato un esperto che per sei mesi, più altri sei mesi, dovrà fare da controllore sulle trattative di riscadenziamento del debito”.

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L’azienda è impegnata in un riposizionamento strategico per adattarsi alla trasformazione strutturale del settore moda: “Stiamo lavorando sulla strategia, sul martketplace ed effettuando investimenti sulla gestione dei brand diretti. Da un lato abbiamo bisogno sì di un cambio di modello, ma dall’altro di una riorganizzazione dopo un periodo post Covid che ha destabilizzato molte aziende del nostro settore e del retail multibrand, perché era stata prevista una crescita e lo sviluppo di un tipo di mercato e di un tipo di approccio che invece non si sono concretizzati”, afferma il CEO. “Da parte nostra c’è molta organizzazione, abbiamo dei team molto strutturati e quindi l’obiettivo è quello di accompagnare il cambio di business model e trasformare anche quella che è una procedura tecnica in un trampolino di rilancio strategico. Purtroppo il multibrand come lo abbiamo conosciuto fino a qualche anno fa ultimamente non funziona più quasi per nessuno, né per i department store americani né per le piattaforme multibrand europee”.





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