A Ferragosto sarà difficile trovare un negozio aperto in Toscana per gli acquisti dell’ultimo minuto, dal carbone per la grigliata alle bevande fresche per resistere al caldo. Il 15 agosto 2025, infatti, molti esercizi commerciali resteranno chiusi per lo sciopero proclamato da Filcams Cgil e UilTucs, contrari alle aperture festive introdotte con la liberalizzazione degli orari del 2011.
La protesta, che non trova particolare scontro con la popolazione, vuole ribadire la necessità di difendere il diritto al riposo dei lavoratori e, allo stesso tempo, promuovere un consumo più sostenibile. Infatti, le persone, se informate di una chiusura, riadattano i loro acquisti e raramente la questione diventa un problema di ordine pubblico. L’apertura senza riposo nei festivi, invece, è un grave danno al diritto dei lavoratori di godersi i giorni di festa come chiunque altro.
Sciopero 15 agosto: chiusi i negozi
I lavoratori incrociano le braccia il 15 agosto. I sindacati che li rappresentano nello sciopero commerciale ribadiscono la loro “ferma opposizione alle aperture dei negozi durante le festività civili e religiose, comprese le domeniche, e in particolare per Ferragosto”.
Secondo Filcams Cgil e UilTucs, il 15 agosto deve restare una giornata di pausa, dedicata alla vita privata e non al consumo. Il riferimento critico è chiaramente al Decreto Salva Italia del 2011, che ha introdotto la liberalizzazione degli orari di apertura. Una misura che, secondo i promotori dello sciopero, ha avuto effetti negativi su milioni di lavoratori, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie.
La motivazione dello sciopero
In una nota spiegano:
L’apertura indiscriminata nelle festività svilisce il valore del lavoro, frammenta la prestazione e costringe a turni poco conciliabili con la vita privata e il diritto al riposo.
I sindacati sottolineano anche gli squilibri economici derivanti dalle liberalizzazioni. Di fatto, secondo i loro dati, le aperture non generano una maggiore crescita, al contrario creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività e svuotano i centri storici a favore delle grandi aree commerciali.
Nella nota, si legge ancora, viene proposto un modello di consumo più consapevole e responsabile, che non mini la qualità della vita.
Cosa ne pensano i cittadini?
Al “I Gigli” di Campi Bisenzio, uno dei più grandi della Toscana, La Nazione ha raccolto pareri contrastanti. La maggior parte degli intervistati si è detta contraria all’apertura di Ferragosto, sostenendo che i dipendenti abbiano diritto a trascorrere la giornata con i propri cari, soprattutto considerando i frequenti turni serali e domenicali.
Pochi i favorevoli, come un giovane commesso che vede nelle aperture festive qualcosa di positivo, come l’aumento dei servizi per i clienti.
Cosa dice la legge?
Le organizzazioni non stanno solo scioperando: hanno anche denunciato alla direzione del centro commerciale comportamenti ritenuti illeciti, come la richiesta ai dipendenti di dichiarare anticipatamente l’eventuale adesione allo sciopero.
La legge, però, stabilisce che il lavoro nelle festività civili e religiose non può essere imposto senza il consenso del dipendente. Questo significa che, anche in assenza di sciopero, nessun lavoratore può essere obbligato a lavorare il 15 agosto.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link