Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea (2021-2027) Vari strumenti dell’UE offrono opportunità di finanziamento per la biodiversità nell’ambito del QFP 2021-2027. Tra questi figurano i fondi della politica agricola comune la PAC (FEAGA e FEASR), i fondi della politica di coesione (in particolare FC e FESR) e in questo ambito anche il fondo Coesione per le transizioni (C4T), il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA), il programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE) e in questo ambito i Progetti Strategici per la Natura (SNaP), Orizzonte Europa (HE), InvestEU, Natura 2000, il dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), nonché strumenti di assistenza e sostegno tecnico come lo strumento di sostegno tecnico (TSI) e gli strumenti di assistenza tecnica e scambio di informazioni (TAIEX-EIR Peer to Peer) e di assistenza verde – Green Assist.
Nell’ambito dei fondi FESR, viene svolto un rilevante lavoro di attuazione sui temi della biodiversità, infrastrutture verdi e aree naturali protette nei programmi di cooperazione territoriale europea, all’interno dei quali vengono destinate risorse per progettualità dedicate all’ambiente e alla tutela degli ecosistemi.
Classificazione CEPA e Classificazione CRUMA Le classificazioni di riferimento delle spese ambientali sono adottate dal Sistema Europeo per la Raccolta dell’Informazione Economica sull’Ambiente (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement – SERIEE) che individua due tipologie di spese ambientali tra loro complementari:
a) le spese per la “protezione dell’ambiente”, classificate secondo la classificazione CEPA (Classification of Environmental Protection Activities and expenditure – Classificazione delle attività e delle spese per la protezione dell’ambiente);
b) le spese per l’“uso e gestione delle risorse naturali”, classificate secondo la classificazione CRUMA (Classification of Resource Use and Management Activities and expenditures – Classificazione delle attività e delle spese per l’uso e gestione delle risorse naturali).
Negli ultimi anni, l’EUROSTAT sta lavorando alla Classification of environmental purposes per definire le attività economiche il cui scopo primario è quello di ridurre o eliminare le pressioni l’ambiente o per fare un uso più efficiente delle risorse naturali (characteristic environmental activities).
Nature Credits Recentemente, la Commissione Europea ha lanciato una Roadmap verso i Crediti Natura per incentivare gli investimenti privati in azioni che proteggono e preservano la natura e premiare coloro che intraprendono tali azioni e vi investono. L’obiettivo annunciato è di creare un mercato europeo per lo scambio di questi crediti, sulla base di un sistema di certificazione da definire nel corso dei prossimi anni, allo scopo di attrarre e stimolare investimenti pubblici e privati nella tutela della biodiversità e per il ripristino della natura. La Commissione invita tutte le parti interessate – imprese, scienziati, governi e società civile – a partecipare attivamente alla definizione di questa iniziativa entro il 30 settembre 2025,tramite la presentazione di commenti sul portale dedicato.
Esso esplora come la misurazione credibile dei crediti di biodiversità possa trasformare la finanza privata in risultati positivi per la biodiversità, sintetizza le metodologie attuali, le confronta con le migliori pratiche e delinea percorsi verso una misurazione standardizzata e credibile.
Tuttavia, attualmente, stimare risorse disponibili e esigenze di finanziamento è complicato a causa delle diverse fonti e necessità. La Strategia per la biodiversità dell’UE del 2020 stimava i costi annuali per la biodiversità e il ripristino a 48 miliardi di euro, mentre una valutazione successiva stimava bisogni annuali tra 11,4 e 12 miliardi di euro. Le stime attuali indicano circa 16 miliardi di euro all’anno dai fondi dell’UE, 14 miliardi dagli Stati membri, e contributi privati che rappresentano circa il 12% dei contributi pubblici. Le principali fonti di finanziamento pubblico includono i fondi della Politica di Coesione e della PAC, con 37 milioni e 26 miliardi di euro rispettivamente, oltre a programmi come LIFE e Horizon. Queste cifre sono derivate dalla metodologia di tracciamento dell’UE e necessitano di essere perfezionate.
Ultimo aggiornamento 14.08.2025
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