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Recensioni online, cambiano regole e sanzioni: la nuova stretta


Le recensioni online sono ormai parte integrante dell’esperienza di acquisto e di consumo, soprattutto quando si parla di ristoranti, bar, alberghi e attività locali. Una valutazione a cinque stelle o un commento entusiasta possono attirare nuovi clienti, mentre un giudizio negativo può allontanarli in un attimo.

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Ma cosa succede quando queste opinioni non sono autentiche, o peggio ancora, sono frutto di manipolazioni, acquisti o vendette personali?

Proprio per affrontare queste criticità, il Disegno di legge sulle Piccole e Medie Imprese, attualmente in discussione al Senato, introduce importanti modifiche alla gestione delle recensioni online.

Le nuove regole, pur mantenendo alcuni principi già presenti, cambiano approccio su punti chiave come l’anonimato, le tempistiche e il sistema di controllo.

L’anonimato per le recensioni online resta

Nella prima versione della norma sulle false recensioni online si era ipotizzato di introdurre un obbligo di riconoscimento per chiunque volesse lasciare una recensione.

In pratica il recensore avrebbe dovuto dimostrare la propria identità, fornendo dati personali verificabili. L’obiettivo era chiaro: rendere più difficile la pubblicazione di commenti falsi, sia positivi sia negativi.

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Tuttavia, un emendamento presentato dai relatori Salvo Pogliese (FdI) e Gianluca Cantalamessa (Lega), e che recepisce le osservazioni della Commissione europea, ha cancellato questa previsione.

Le recensioni potranno quindi continuare a essere pubblicate anche in forma anonima, mantenendo un elemento che molti utenti considerano fondamentale per esprimere liberamente le proprie opinioni, senza timore di ritorsioni.

Anonimato, però, non significa assenza di controllo.

Perché una recensione sia valida, chi la pubblica dovrà dimostrare di aver realmente acquistato un prodotto o usufruito di un servizio, presentando uno scontrino, una fattura o una ricevuta.

Questo meccanismo, già adottato in parte da alcune piattaforme, mira a filtrare i commenti falsi o inventati.

Stop ai falsi e alle recensioni “a pagamento”

Le nuove disposizioni ribadiscono il divieto di compravendita di recensioni, sia positive che negative, e vietano ogni forma di incentivazone: niente sconti, regali o vantaggi in cambio di un giudizio favorevole.

Questa pratica, purtroppo diffusa, altera il mercato e inganna i consumatori, inducendoli a fidarsi di valutazioni non genuine.

L’obiettivo dichiarato è duplice:

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  • tutela del consumatore, che ha diritto a informazioni corrette e affidabili;
  • tutela delle imprese oneste, che competono sul mercato senza ricorrere a scorciatoie scorrette.

In questo senso, le associazioni di categoria avranno un ruolo importante. Potranno ottenere lo status di segnalatore attendibile, una sorta di corsia preferenziale per chiedere la rimozione di contenuti falsi, accelerando i tempi di intervento.

Più tempo per lasciare una recensione

Un’altra modifica al decreto che rappresenta una stretta contro le recensioni false riguarda la tempistica.

Finora, per essere considerata valida, una recensione doveva essere pubblica

ta entro 15 giorni dall’esperienza. Il nuovo testo allunga il termine a 90 giorni.

Questo cambiamento è pensato per adattarsi meglio alle abitudini reali degli utenti. Non sempre, infatti, si lascia un commento subito dopo un pranzo o un soggiorno, molti preferiscono farlo a mente fredda o, semplicemente, non hanno tempo immediatamente.

L’allungamento del termine mira anche a favorire giudizi più riflessivi e ponderati, anziché “recensioni a caldo” dettate dall’emotività.

Il nuovo sistema di vigilanza: dall’Agcom all’Antitrust

Un’altra novità di rilievo riguarda l’autorità di controllo. Non sarà più l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) a vigilare sul rispetto delle regole, ma l’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).

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Il cambio di competenze non è solo formale. L’Antitrust, in collaborazione con il Garante della Privacy, il Ministero del Turismo e la stessa Agcom, avrà il compito di definire linee guida chiare e applicabili.

Inoltre, dovrà monitorare ogni anno il fenomeno delle recensioni illecite e potrà infliggere sanzioni pesanti: fino al 10% del fatturato di un’azienda che violi le norme.

Le sanzioni previste infatti non riguardano solo le piattaforme, ma anche le aziende che commissionano o acquistano recensioni false.

Cosa cambia per i consumatori

Per gli utenti finali, le novità si traducono in:

  • maggiore affidabilità delle recensioni visibili online;
  • possibilità di lasciare un giudizio anche settimane dopo l’esperienza;
  • più tutele contro contenuti manipolati o fraudolenti.

Questo dovrebbe rendere più sicuro affidarsi alle valutazioni online per scegliere un ristorante o prenotare un hotel, senza temere che il giudizio sia stato “truccato”.

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