La prima riunione del comitato di indirizzo della zona logistica semplificata del porto e retroporto di Genova ha segnato un’importante svolta nel 2025. Il perimetro della Zls, che oggi coinvolge territori di Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, sarà ampliato per includere aree portuali di Savona, Vado Ligure e superfici retroportuali piemontesi. Questa modifica apre la strada a nuove agevolazioni amministrative e fiscali per imprese e operatori coinvolti.
i nuovi confini della zona logistica semplificata
La zona logistica semplificata di Genova copre attualmente 3.638 ettari distribuiti tra diverse regioni del nord Italia. La decisione di rimodularne il perimetro è stata al centro della riunione svoltasi nella sede della Regione Liguria. Gli enti coinvolti, rappresentati al più alto livello regionale e interregionale, hanno convenuto sull’opportunità di estendere gli incentivi anche alle aree portuali di Savona e Vado Ligure, finora escluse. A queste si aggiungeranno ettari retroportuali in Piemonte, potenziando così l’appeal logistico e industriale attorno ai principali scali marittimi.
Questa espansione ha conseguenze dirette sulle imprese che operano in quei territori, poiché potranno ora beneficiare degli sgravi fiscali e delle procedure semplificate già usufruibili nel polo di Genova. L’inclusione di diverse aree, tra cui territori lombardi ed emiliano-romagnoli, riflette una strategia di coordinamento interregionale per rafforzare la competitività logistica del Nord Ovest.
implicazioni sulle imprese locali
Questa espansione rappresenta una grande opportunità per le aziende, con l’accesso a sgravi fiscali e procedure semplificate che favoriranno nuove iniziative d’impresa e investimenti.
il comitato di indirizzo e i soggetti coinvolti
La seduta è stata presieduta da Alessio Piana, consigliere delegato allo sviluppo economico della Regione Liguria e presidente del comitato Zls, mentre hanno partecipato figure fondamentali delle istituzioni territoriali. Fra loro il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore alla Logistica della Regione Piemonte Enrico Bussalino. Erano presenti anche l’assessore alle Infrastrutture della Lombardia Maria Terzi e rappresentanti di enti nazionali come il Dipartimento per le politiche di coesione, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e il Mimit.
Non sono mancati i rappresentanti delle autorità portuali e territoriali: l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, la Città metropolitana di Milano e le province di Savona, Alessandria, Reggio Emilia e Piacenza, oltre ai Comuni coinvolti. Questa composizione ampia e coordinata dimostra l’attenzione posta sulla Zls come leva per lo sviluppo economico e logistico, oltre a facilitare il dialogo fra livelli istituzionali e operatori.
ruolo istituzionale e coordinamento
I rappresentanti hanno sottolineato l’importanza di un lavoro sinergico tra enti regionali e nazionali per valorizzare le potenzialità dei territori coinvolti.
la manifestazione d’interesse per le zone franche doganali
Sempre nel corso della stessa riunione è stato approvato il lancio di una manifestazione d’interesse rivolta all’insediamento in zone franche doganali. Queste aree, caratterizzate da agevolazioni specifiche come la sospensione dell’Iva e dei dazi doganali, rappresentano un ulteriore strumento per attrarre investimenti e incentivare le attività produttive e commerciali.
L’avvio di questa procedura è il primo passo per definire con precisione il perimetro e le modalità di gestione di queste zone a vantaggio fiscale. La Liguria si posiziona così tra le prime regioni italiane a muoversi concretamente verso l’istituzione di tali aree, creando un canale favorevole per operatori nazionali e internazionali, con effetti positivi sulle filiere logistiche e industriali.
opportunità per investitori
L’istituzione delle zone franche doganali rappresenta un incentivo strategico per attrarre capitali e incrementare l’attività commerciale.
le agevolazioni previste e gli impatti attesi
La zona logistica semplificata prevede un sistema di misure amministrative e fiscali capaci di ridurre i tempi e i costi per le imprese che operano entro i suoi confini. Tra queste, figurano l’esenzione da alcune imposte, la semplificazione dei processi burocratici e un più rapido accesso ai crediti d’imposta. Le nuove estensioni riguarderanno territori portuali e retroportuali, aumentando il numero di attività che potranno sfruttare queste opportunità.
Il presidente del comitato Alessio Piana ha sottolineato che queste misure vogliono sostenere gli investimenti e l’occupazione nei territori interessati, che da anni affrontano sfide complesse legate alla concorrenza internazionale e al cambiamento del sistema logistico. L’inclusione di Savona e Vado Ligure tende a valorizzare tutta la fascia costiera ligure, riconoscendo il ruolo strategico di questi scali.
I benefici fiscali si tradurranno in un’accelerazione delle operazioni commerciali e una maggiore attrattiva per i servizi correlati al porto. Anche le aree retroportuali piemontesi, più distanti dal mare, godranno di un vantaggio competitivo, essendo zone cruciali per le attività di smistamento e stoccaggio.
un progetto interregionale per il nord ovest
L’iniziativa rappresenta un test importante per l’implementazione di strategie che coinvolgono più regioni, riflettendo l’importanza di un lavoro congiunto tra enti e territori nel promuovere lo sviluppo economico del Nord Ovest italiano.
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