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E’ iniziata la vendemmia, “Condizioni ottime”, le Cantine Ferrari: “In campagna l’intelligenza artificiale e un sistema di telecamere per monitorare l’uva”


TRENTO. E’ iniziata la vendemmia in Trentino, un’attività che ormai stabilmente parte in anticipo rispetto al passato per le temperature più alte dettate dalla crisi climatica (Qui articolo). Il cambio di tendenza del mese di luglio e diverse giornate piovose in primavera non hanno rallentato lo sviluppo delle piante e dell’uva ma hanno aggiunto nuove sfide nella gestione delle coltivazioni. Una situazione, per Cantine Ferrari, comunque positiva sulla base delle indicazioni preliminari.

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L’annata si è aperta infatti con un inverno e una primavera dalle temperature superiori alla media, “che hanno favorito un germogliamento anticipato e uno sviluppo vegetativo regolare – commenta Marcello Lunelli, vicepresidente della società – sostenuti da una buona dotazione idrica dei terreni”.

 

La stagione primaverile, “caratterizzata da precipitazioni ricorrenti, ha presentato nuove sfide nella gestione della difesa fitosanitaria, rendendo necessari interventi puntuali e tempestivi. Giugno, particolarmente caldo e secco, ha contribuito a contenere la diffusione della peronospora, ma ha anche anticipato una serie di violenti temporali estivi, culminati in episodi di grandine localizzati che hanno interessato diverse aree del Trentino”.

 

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Anche quest’anno, tuttavia, gli effetti distruttivi della grandine sono stati in gran parte contenuti mediante il programma di investimento in reti protettive che viene portato avanti dal colosso trentino nei vigneti situati in zone particolarmente sensibili a questo fenomeno.

 

“Il lavoro attento dei viticoltori, insieme all’ottima condizione vegetativa della maggior parte dei vigneti e all’equilibrato carico produttivo, consente di guardare con ottimismo alla vendemmia imminente, che si preannuncia positiva dal punto di vista qualitativo e nella norma da quello produttivo”, prosegue Lunelli. “Anche quest’anno la preparazione e la prontezza d’intervento dei nostri viticoltori sono state decisive per affrontare un’annata dinamica, che ha richiesto particolare cura e precisione per ottenere uve sane e ricche di aromi”.

 

All’esperienza e meticolosità dei viticoltori e del team di agronomi, aggiunge Lunelli, si aggiunge un investimento significativo realizzato dalla cantina trentina nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità: è stata infatti rinnovata l’area per il conferimento e la lavorazione delle uve, con tre nuove presse, prime in Trentino, dello storico marchio francese Coquard, recentemente acquisito da un gruppo italiano. Voluta dallo Chef de Cave Cyril Brun, la nuova area presse, del valore di oltre due milioni di euro, oltre a permettere di lavorare esclusivamente “uva intera”, consente un caricamento diretto dell’uva, evitando il trasferimento su nastro, e garantendo delle condizioni ottimali in fase di conferimento e trasformazione della materia prima.

 

La raccolta avviene esclusivamente a mano, come previsto dal disciplinare Trentodoc, “per garantire la selezione delle uve migliori che saranno trasformate con passione e competenza in bollicine di raffinata eleganza”. E si punta anche sulla tecnologia e l’innovazione.

 

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“Proseguiamo con determinazione nel percorso affiancando alle pratiche tra tradizionali alcune tecnologie avanzate che valorizzano ulteriormente la qualità dei suoi vini. Tra queste, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, impiegata sia in cantina che in vigneto: in fase di ricezione delle uve, è attivo un sistema di telecamere digitali che, tramite l’acquisizione di immagini e l’utilizzo di un algoritmo in grado di individuare i difetti dell’uva, consente un controllo qualità accurato prima della pressatura, garantendo una selezione ancora più precisa in cantina. In campagna le nuove tecnologie vengono invece utilizzate per elaborare stime georeferenziate della produttività e della qualità, permettendo interventi agronomici ancora più mirati e sostenibili”, conclude Lunelli.





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