Il 64% delle europee e degli europei ha una visione negativa della democrazia e, di contro, solo il 36% la sostiene saldamente. Questo è il dato più rilevante che emerge dal sondaggio “Defence poll”, realizzato da European movement international e pubblicato il 16 luglio. Lo studio, che si è basato su un campione di 3504 intervistati ed è stato svolto dal 3 al 10 giugno, ha interrogato rispondenti maggiorenni di diverse età e di diverso genere provenienti da sette Paesi dell’Unione europea – Italia, Polonia, Svezia, Francia, Spagna, Germania e Romania – con all’incirca 500 interviste per ogni Paese.
Il sondaggio ha anche affrontato temi cruciali per l’opinione pubblica europea, come la percezione delle istituzioni dell’Ue e dei suoi leader e la questione della creazione di un esercito comune che “superi” gli eserciti nazionali.
La democrazia non convince e cresce il sentimento nazionalista
Dei sette Paesi presi in esame, solo uno, la Svezia, ha visto una maggioranza di risposte favorevoli alla democrazia come sistema di governo, anche se la percentuale è poco al sopra della metà, con il 52% di risposte positive. Tutti gli altri vedono la democrazia più come un problema che come una risorsa. Il Paese che ha dato la risposta più negativa è la Spagna, con appena il 25% di risposte favorevoli. L’Italia, insieme alla Germania, risponde per il 42% in favore alla democrazia.
Insieme a questo sentimento riluttante verso la democrazia cresce anche un ripiego verso posizioni nazionaliste, che vedono come prioritari gli interessi nazionali. L’80% del totale dei rispondenti è d’accordo con l’idea che il proprio Paese, a livello internazionale, deve essere più intraprendente nel promuovere i suoi interessi nazionali e promuovere la pace e la prosperità. Inoltre, il 65% degli intervistati è d’accordo con l’idea che il proprio Paese deve dare priorità all’interesse nazionale anche quando questo va in conflitto con quello di altri Paesi. In Italia il 61% di chi ha risposto al sondaggio è d’accordo con questa affermazione.
La conoscenza delle istituzioni dell’Unione europea e dei suoi leader
In generale, l’Ue è l’istituzione internazionale più conosciuta dagli europei (rispetto a Nazioni unite, Nato, e G20): il 61% dei rispondenti afferma di “sapere qualcosa” o di “saperne molto”. I due Paesi dove la consapevolezza rispetto alla Ue è più alta sono la Romania (76%) e l’Italia (72%), ma in tutti i Paesi il dato supera il 50%.
Se la conoscenza dell’Ue è invece posta dal punto di vista delle sue istituzioni i dati si abbassano considerevolmente. L’organo più conosciuto è il Parlamento europeo (54% del totale), ma gli altri presi in esame (Commissione europea, Banca centrale europea, Consiglio dell’Ue, Corte europea di giustizia) hanno tutti valori che si aggirano tra il 40% e il 46% di consapevolezza. L’istituzione meno conosciuta è l’Agenzia europea di difesa, di cui solo il 22% ne ha sentito parlate “un poco” o “molto”.
Ancora una volta, è in Italia e in Romania che la consapevolezza riguardo alle istituzioni dell’Ue è più alta, per tutti gli organi presi in esame.
Per quanto riguarda invece la conoscenza delle figure apicali dell’Unione, queste sono in generale poco o molto poco conosciute. Urusla von der Leyen, presidente della Commissione europea, è il personaggio politico più conosciuto (48%), ma comunque da meno della metà degli intervistati. Dopo di lei viene Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, con appena il 18% delle risposte affermative, mentre Kaja Kallas, Alto rappresentante della Politica estera e di sicurezza dell’Ue è conosciuta dal 14% dei rispondenti. Andrius Kubilius, rappresentante europeo per la Difesa e lo spazio è conosciuto da appena l’8% di chi ha risposto al sondaggio.
Esercito europeo e industria bellica comune
Posti di fronte a varie opzioni di risposta alla domanda “a cosa associ i concetti di ‘difesa e sicurezza’?”, gli intervistati hanno risposto per il 62% con “forze e operazioni militari”, per il 57% con “anti-terrorismo” e con il 53% con “alleanze internazionali”. In termini di difesa, la collaborazione e il bilanciamento tra l’interesse nazionale e quello europeo è visto positivamente per il 52% di chi ha risposto.
In linea con queste risposte, il 56% dei partecipanti al sondaggio è d’accordo “in parte” o “molto” con la proposta di creare un esercito europeo comune, dove gli Stati membri lavorano insieme sotto una leadership di difesa comune. A essere maggiormente d’accordo con questa affermazione sono rumeni (62%) e spagnoli (60%), mentre in Italia questa proposta è condivisa dal 54% degli intervistati.
Copertina: yourapechkin
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