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Cento anni di musica e innovazione nel Conservatorio Luisa D’Annunzio


Con oltre cento anni di storia, il Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara fu istituito nel 1922 in memoria della madre del Vate, grazie all’iniziativa di un gruppo di artisti a lui vicini, tra cui Francesco Paolo Michetti. Animato dal desiderio di costruire un’identità cittadina sui valori della cultura musicale, il Conservatorio pescarese non mostra affatto i segni del tempo.

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Proiettato con slancio verso il futuro, si conferma oggi come una delle eccellenze del territorio, promuovendo la creazione artistica e la ricerca musicologica, e offrendo ai suoi allievi numerose opportunità di partecipazione a iniziative di prestigio, sia in ambito nazionale che internazionale.

Roberta De Nicola, direttore del Conservatorio dal 2023, spiega: «Il Conservatorio attuale, rispetto a quello dei miei studi, è profondamente cambiato. Offre una formazione più ricca e articolata e un’attenzione maggiore al “dopo il diploma”. Laddove noi eravamo lasciati molto soli, l’incremento delle attività di produzione offre ripetute occasioni di confronto con le reali condizioni della vita professionale e, attraverso la collaborazione con gli enti di produzione, offre vantaggi e possibilità di inserimento impensabili fino a qualche anno fa.

La nuova sfida è costituita dalla recente attivazione dei Dottorati di ricerca e il Conservatorio di Pescara è presente con un Dottorato in associazione con i Conservatori di Ferrara, Trieste e Udine che sta dando ottimi riscontri e dal quale ci attendiamo ricadute positive per tutta la vita dell’istituzione; altrettanto vivaci sono le attività di internazionalizzazione e tanti nostri allievi sono attualmente all’estero (Francia, Austria, Germania, Spagna, Portogallo, Albania) mentre si incontrano nelle nostre aule ragazzi e ragazze provenienti da Romania, Kazakistan, Ucraina, Grecia, Francia, Spagna e tanti altri Paesi. Nostri studenti sono appena stati a Tirana, altri sono stati selezionati per il prossimo Festival di Musica Elettroacustica di New York. Siamo anche impegnati nel progetto Polimnia, vincitore di un bando ministeriale; si tratta della realizzazione di un’opera del compositore abruzzese Camillo De Nardis insieme al Conservatorio di Murcia in Spagna: una connessione tra l’internazionalizzazione e la valorizzazione della storia locale.

Nei nostri programmi futuri c’è comunque anche l’incremento dei corsi di master, per assecondare le nuove esigenze del mondo del lavoro: vorremmo per esempio attivare corsi per la formazione alle professioni del teatro d’opera e alle tecniche specifiche per il supporto ai musicisti con disabilità visiva. Date le caratteristiche specifiche delle attività performative musicali, ritengo comunque il Conservatorio debba mantenere un contatto costante anche con la formazione dei giovanissimi, ed è per questo che il Conservatorio D’Annunzio ha una rete molto ampia di collaborazioni con le istituzioni scolastiche del territorio, attraverso le quali il passaggio dei ragazzi all’alta formazione musicale avviene in modo naturale.

In senso generale, il Conservatorio di Pescara è tradizionalmente molto presente nei settori che via via si aprono: già pioniere nei settori del jazz e del pop-rock e della musicoterapia, vede oggi la fioritura dei corsi legati alle nuove tecnologie e trovo che la presenza di un pensiero tecnico-scientifico (oggi abbiamo anche fisici e ingegneri tra i nostri docenti) arricchisca molto la vita dell’istituzione. Fa piacere inoltre constatare come nel tempo la distanza tra gli studenti delle varie zone sia andata attenuandosi: oggi non è difficile incontrare studenti di pianoforte che frequentano discipline di improvvisazione jazzistica o studenti di canto pop e jazz impegnati nelle produzioni sinfonico-corali.

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Il Conservatorio esprime anche una forte attenzione al territorio, principalmente attraverso le sue attività di produzione. Propone ogni anno una stagione di concerti sinfonici e cameristici a ingresso gratuito, da quest’anno anche in varie sedi esterne, per favorire anche chi abita in periferia o nei comuni limitrofi; collaboriamo inoltre con associazioni e teatri di Chieti, Sulmona, Avezzano, Ascoli Piceno. Presto, come spero, avremo la nuova sede; sarà quello il momento per riformulare idee, programmi e prospettive per il futuro del nostro Conservatorio». Nella foto, Orchestra del Conservatorio.



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